La tigre di Anatolio | di G. Risari e G. Rossi | Beisler Editore

Un albo illustrato che parla di amicizia e che solo alla fine si rivela un inno all'immaginazione, alla fantasia.

La tigre di Anatolio
 "La tigre di Anatolio" di Guia Risari, illustrato da Giulia Rossi, pubblicato da Beisler Editore, è un albo illustrato che parla di amicizia, un'amicizia particolare.
Ma ciò che è particolare è in realtà tutto il libro.

La tigre di Anatolio è una di quelle storie che credi di aver capito fin dalla prima immagine, fin dalla prima battuta, uno di quei libri per bambini che credevi "facile", con una storia lineare, semplice e che invece, alla fine, ti lascia estasiato per come, con un finale inaspettato, tu riesca a vederlo in modo diverso.

Lo so, detto così, il mio discorso non vale una "cippalippa": sembra uno di quei commenti pseudo-filosofici che dice tutto e niente allo stesso tempo.
Ma abbiate fede...e vi stupirò...anzi, sarà la storia a stupirvi...

E andiamo per ordine...


La tigre di Anatolio racconta la storia di un'insolita amicizia.
Anatolio ha sempre avuto una forte passione per le tigri tanto che la prima parola che pronunciò fu "tigre".
Nei suoi disegni ci sono sempre tigri, nei suoi pensieri ci sono tigri dalla mattina alla sera.
Anatolio ha una tigre.
La tigre di Anatolio

Eh già, avete letto bene: Anatolio ha una tigre.
E le illustrazioni lo confermano!

Qui l'autrice, Guia Risari, ce lo scrive nero su bianco che la tigre di Anatolio
"non era un animale immaginario, ma reale".
Eccolo partire , quasi certa di sentirlo, un "ohhh" generale di grandi e piccini in quanto, si sa, avere una tigre vera non è da tutti.
Che invidia! - diranno molti dei miei piccoli lettori.
Eh già - l'ho pensato pure io.

La storia prosegue raccontando della tigre di Anatolio, delle sue caratteristiche fisiche, di quello che le piace e non le piace fare, delle loro passeggiate al parco e dei suoi bagni nel laghetto.
Da quello che ci racconta Anatolio, sappiamo persino che la sua tigre russa.
La tigre di Anatolio

La tigre e Anatolio trascorrono molto tempo assieme, proprio come due amici: a guardar le nuvole, a leggere storie.
Il giovedì è solitamente il giorno del bagnetto per la tigre e portandola a spasso per le vie del paese, Anatolio le ha persino insegnato a sorridere e, per così dire, le buone maniere.

In questo albo illustrato Anatolio ci racconta come trascorre le giornate assieme alla sua amica tigre.
Le sue descrizioni sono così particolareggiate, così precise che non serve leggere la parola "reale" per credere che ciò che leggiamo e vediamo illustrato sia la vera storia di un'amicizia particolare.

"Particolare" perché non è da tutti avere un grosso e feroce felino per amico.
Sia le parole dell'autrice che le chiare illustrazioni di Giulia Rossi non lasciano dubbi sul fatto che questa amicizia sia particolare quanto insolita e allo stesso tempo reale e possibile.
La tigre di Anatolio

La storia dell'amicizia di Anatolio e della sua tigre è lunga e convincente e mai e poi mai mi sarei aspettata un finale del genere.
Ma eccoci quindi alla fine della storia...e alla svolta...

Passata un'intera giornata sempre assieme, Anatolio e la sua tigre tornano a casa, si lavano, mangiano ed è giunto il momento di andare a letto: la giornata è finita.

Tolti i vestiti e indossato il pigiama, Anatolio si dirige verso il letto.
Ma da chi è seguito?
La tigre "si toglie il proprio vestito" et voilà...il gatto segue Anatolio e assieme si addormentano.

Avete capito bene! Non c'è bisogno di rileggere: è il gatto a seguire Anatolio, non la tigre!
Il gatto appende il vestito da tigre e segue Anatolio nel suo letto.
La tigre di Anatolio

Una storia F-A-N-T-A-S-T-I-C-A, con un finale a sorpresa che ti fa rivedere l'intera storia o, meglio, aggiunge valore e significato ad una storia che già racchiudeva in sé un messaggio bellissimo.

Il tema dell'amicizia rimane senza dubbio il tema predominante dell'albo ma a questo aggiungiamo il tema della fantasia, quella che ci permette di stringere amicizia con un animale selvaggio, quella che ci permette di descrivere così nel dettaglio sia la tigre quanto le giornate passate con lei tanto da rendere tutto così credibile, tutto così reale.

Immaginazione, fantasia, amicizia sono le parole chiave di questo albo: un'immaginazione che stimola la fantasia, che ci permette di varcare la soglia del reale o di portare nel reale ciò che la nostra fantasia crea.

Un altro aspetto da evidenziare di questo albo è il testo in stampato maiuscolo che lo trasforma così in un libro di "primi letture" per i bambini della scuola primaria.

Guia Risari ci aveva avvicinato al suo concetto di fantasia già con "Achille il puntino" (se vi siete persi la mia recensione, la trovate --> qui <-- ) ma qui in "La tigre di Anatolio" devo dire che ci ha dato lezione di grande maestria su cosa significhi varcare le porte del reale per correre nelle praterie dell'immaginazione.





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