Il pentolino di Antonino - un libro sulla diversità
Un libro che parla di diversità, di differenza, di resilienza, di empatia, di isolamento e anche di rivincita, di amore, di aiuto e di supporto.
Antonino è un bambino speciale, anzi, un bambino speciale come tutti i bambini.
Antonino è un bambino che trascina dietro di sé un pentolino.
Per chi non ha mai letto né sentito parlare di questo libro, dal titolo e dalla prima battuta gli sembrerà una storia divertente.
Basta però proseguire un attimo per capire che in realtà c'è qualcosa di toccante, di triste che stiamo per vivere.
Il pentolino infatti non è quello che inizialmente sembra.
Lo scrittore non lo dice apertamente perché lascia aperta l'interpretazione e l'associazione di questo oggetto a qualsiasi cosa non proprio piacevole che ci possa piombare addosso... proprio come ad Antonino.
Lo scrittore non lo dice apertamente perché lascia aperta l'interpretazione e l'associazione di questo oggetto a qualsiasi cosa non proprio piacevole che ci possa piombare addosso... proprio come ad Antonino.
"Un giorno (il pentolino) gli è caduto sulla testa... non si sa perché ".
Già, perché quello che invece dobbiamo sapere è che il pentolino non è qualcosa che Antonino ha chiesto. E' un peso che gli rende difficile i movimenti, che lo fa spesso inciampare, che lo fa rimanere indietro rispetto ai suoi compagni... e nella vita in generale.
Ma Antonino è come gli altri: ha bisogno di affetto, gli piace giocare con i coetanei, gli piace l'arte e qualche volta si arrabbia.
Eppure la gente spesso vede prima il pentolino e lì si sofferma.
Non riesce ad andare oltre...
Antonino vorrebbe tanto liberarsi dal suo pentolino ma non può e così un giorno, stanco di tutto ciò, decide di nascondere la testa dentro il pentolino.
Così nessuno l'avrebbe più visto, no? Come lo struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia.
Poco a poco la gente lo dimentica e lui si estranea dal mondo finché...
Ecco che finalmente la storia prende una svolta.
Tutto sembra perduto per Antonino finché non arriva Lei.
Lei chi? - vi chiederete.
Anche per questa figura, come per il pentolino, l'autore lascia aperta la porta dell'interpretazione ed è sufficiente sapere che:
"Basta incontrarne una per trovare la voglia di tirar fuori la testa dal pentolino".Questa persona speciale fa vedere ad Antonino il suo pentolino.
Eh sì, perché anche lei ne ha uno ed insegna ad Antonino come conviverci, gli mostra i suoi punti forti e ad esprimere le sue paure.
Antonino torna così ad essere felice e a vivere!
Antonino a questo punto prosegue la strada da solo. Ora è in grado di badare a sè stesso.
Il pentolino è sempre lì con lui ma lui sa come conviverci e nella borsetta nessuno lo vede più.
Anche le persone ora lo vedono diverso eppure...
"Antonino è sempre lo stesso."
Affronta il tema della diversità, del sentirsi esclusi, ma anche della capacità di rialzare la testa, dell'importanza del supporto di persone che credono e lavorano per far star meglio chi da solo non ce la fa.
I disegni sono essenziali, non c'è un paesaggio a fare da sfondo nè colori a ravvivare le pagine.
Ma probabilmente non servono, perché nulla deve distogliere lo sguardo e l'attenzione da Antonino.
E' un libro per bambini che consiglierei di leggere a molti adulti. Anche prima di leggerlo ai bambini.
E' un libro che ci permette di metterci nei panni di Antonino perchè il pentolino può rappresentare qualsiasi difficoltà che noi o il nostro piccolo lettore stiamo vivendo.
Antonino può essere davvero un buon esempio per tanti: per imparare ad esprimere le proprie emozioni, i propri stati d'animo e perché ci insegna che per aiutare qualcuno in difficoltà a volte basta "semplicemente" mettersi nei suoi panni...
Il pentolino di Antonino
di Isabelle Carrier (autrice ed illustratrice)
40 pagine a colori
Kite Edizioni - 2011
Commenti
Posta un commento