Acchiappasguardi - Kalandraka
Come vincere contro i cellulari? Con l'acchiappasguardi!
Eccovi un albo illustrato che potremmo definire dei giorni nostri, più attuale che mai.
Eccovi un libro per bambini che mostra la dura e triste realtà di un mondo che guarda a 10 cm di distanza.
"Acchiappasguardi" (di Marina Nunez, ill. da Avi Ofer - Kalandraka, settembre 2020, pagg. 40) è un libro che ha del coraggio.
Eh sì, perché in questo libro ci possiamo ritrovare tutti, grandi e piccini.
Certo, ci sono delle esagerazioni che non fanno parte di tutti noi (per fortuna) ma è inutile negare che i nostri occhi con gli anni abbiano accorciato la distanza della "messa a fuoco".
Se una volta si guardava in giro per osservare il panorama, ora è difficile guardare più in là di 10 cm soprattutto quando in mano abbiamo uno strumento tecnologico come lo smartphone o il tablet.
E' difficile fare a meno di questi dispositivi e tutto questo è ben espresso in "Acchiappasguardi".
Il tentativo degli autori è forse quello di farci disintossicare da tutta questa tecnologia?
Di sicuro "Acchiappasguardi", consigliato già dai 3 anni, è un libro che potremmo catalogare come libro di Educazione digitale e anche come libro che parla di famiglia, del rapporto che si instaura nella famiglia, della mancanza di dialogo...e nella famiglia ci inseriamo anche la figura della nonna che in questa storia, così come nella realtà, rappresenta quella generazione ancora fortemente legata ai veri rapporti e alla famiglia.
Ma andiamo per gradi.
La tecnologia piace molto a tanti, grandi e piccini.
Ci piace guardare, ci piace tenerci informarti, ci piace giocare, ci piace stare connessi, ci piace comunicare.
E questo vale ormai per tutte le generazioni, giovani e adulti.
Siamo tutti d'accordo nel dire che questi strumenti sono molto utili ma è altrettanto innegabile che se usati nel modo sbagliato ci rubano tempo, molto tempo.
E allora qual è il valore reale che dobbiamo dare al cellulare, al tablet, al computer, alla tecnologia?
In "Acchiappasguardi" troviamo quello che spesso si verifica nella realtà: da una parte abbiamo i bambini ai quali è proibito l'uso della tecnologia e dall'altra parte gli adulti incollati allo schermo dello smartphone da diventarne quasi un tutt'uno.
Vera è il nome della protagonista, e probabilmente la scelta del nome non è stata casuale.
A mio avviso il nome vuole sottolineare come, in tutto questo mondo fatto di apparenze, i bambini sono gli unici ad essere veri (assieme alla nonna).
Gli altri sembrano degli automi, sembrano assenti, sembrano dei robot senza emozioni, tutti uguali.
Vera invece, così come il cane, è annoiata. E lo è ancora prima che la storia abbia inizio...e questo non è proprio un buon inizio.
Si inizia così a leggere e ad addentrarsi nella storia già dalla copertina, e poi dalla pagina successiva dove niente è messo lì per caso.
Abbiamo un papà che porta a spasso il cane e la figlia ma è troppo concentrato sul suo telefono.
Così succede che sull'erba, come fosse spazzatura, volano un sacco di emoticon.
Vera è una bambina interessata al mondo (simboleggiato dal mappamondo che ha in camera), interessata alla vera comunicazione (rappresentato dal vecchio telefono che, una volta, aveva la vera e unica funzione di mettere in contatto due persone e di accorciare le distanze).
Poi abbiamo una cartolina, dei disegni e il libro di Pippicalzelunghe.
Vera è una bambina che ama ancora le cose "reali", che ama guardare lontano con il suo cannocchiale, che ama osservare la natura e rincorrere le farfalle con il suo retino.
Vera non sa come fare per catturare lo sguardo della sua famiglia, quello di mamma e papà, troppo intenti a fotografare i piatti di cibo o a vivere tra i social...ma poco in famiglia.
Il bello di questo libro è che sono i bambini a tentare di riportare gli adulti sul pianeta terra.
Ma i tentativi di Vera, e sono tanti, sono tutti vani.
Così Vera capisce di dover chiedere aiuto a l'unica persona che sa e può aiutarla: la nonna!
Ecco che in questa storia di contrapposizione tra realtà e finzione, l'aiuto, la soluzione ci viene proposta con la figura della nonna, lei che rappresenta il pilastro della famiglia, la colonna della società, coloro che da sempre hanno un ruolo importante nella vita dei nipoti.
La nonna Marga sembra così essere l'unica superstite di un mondo andato alla deriva.
E non a caso l'illustrazione ci mostra una nonna che vive fuori dalla città, nella natura, dove ancora esistono le anatre, il copertone appeso a mo' di altalena, una nonna che dipinge e soprattutto una nonna che ha tempo, occhi e orecchie per la sua nipotina.
In tutta questa storia, molto vera e a tratti anche divertente, non c'è una soluzione reale al problema.
I cellulari esistono e non possono scomparire ma Vera è riuscita, con l'aiuto di nonna, a far capire agli adulti che ogni tanto alzare lo sguardo, distoglierlo dal cellulare, e soprattutto vivere la vita reale, è un'ottima opportunità per scoprire altre cose, cose fantastiche come la vita e lo stare insieme.
Adoro questa nonna che sta ai confini della città.
Rappresenta a mio avviso il confine che tutti noi possiamo darci, come un limite, un limite che ci permette di non esagerare con la realtà virtuale per non perderci ciò che la realtà reale ci regala ogni giorno.
Il testo di Martina Nunez si completa e si amalgama così con le illustrazioni di Avi Ofer in modo chiaro, diretto, moderno.
Semplicemente fantastico!
Un libro che è stato finalista del XII Premio Internazionale Compostela non può che entrare nelle librerie di casa e delle scuole per tenere tutti noi...con gli occhi sulle persone. ;-)
Molto bella questa storia. Direi molto attuale. Grazie, Francy
RispondiEliminaSì, hai ragione. E' una storia che possiamo tranquillamente vedere e "leggere" nel mondo che ci circonda: cellulari, sguardi sugli schermi...quanta gente è così al giorno d'oggi ed è bello vedere la gioventù che si ribella chiedendo aiuto alla vecchia generazione, quella che ha sempre avuto un ruolo importante nella vita dei nipoti. Io lo trovo un libro fantastico. Grazie Francy per averci lasciato la tua opinione.
EliminaGreat blog I enjoyed reading
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