Real, il bassotto e zia Sergunta. Storia in CAA | di I. Goffo - tradotto da Stefania Pessina | Lombrellomatto

 

Real, il bassotto e zia Sergunta - in simboli CAA

La scrittura in simboli (CAA) per avvicinarsi alla lettura in modo alternativo.


E' uscito a metà febbraio 2021, per la casa Editrice Lombrellomatto, il mio primo libro della collana "Libri in simboli - CAA".
Si tratta di "Real, il bassotto e zia Sergunta" (scritto da I. Goffo, ill. da J. Koba e tradotto in simboli dalla sottoscritta Stefania Pessina), un albo illustrato che, Lombrellomatto, ha già pubblicato in italiano e in inglese e che ora esce con questa nuova versione per la nuova collana in "simboli CAA".

Molte sono le domande che girano attorno a questa tipologia di scrittura ma la più comune è "perché scrivere in questo modo?".
La scrittura in simboli nasce negli anni cinquanta, oltreoceano, nelle famiglie con persone disabili con l'intento di trovare un modo alternativo per comunicare.
Senza voler fare la storia della CAA, c'è invece da sottolineare il fatto che la CAA è un insieme di strategie, di tecniche, di conoscenze e di strumenti e la scrittura in simboli è quindi uno degli strumenti della CAA.

Ma perché aumentare la comunicazione in modo alternativo?

Il progetto, che prevede la creazione e la pubblicazione di diversi libri in simboli, nasce dall'idea di voler offrire ai lettori, grandi e piccoli, dei libri alternativi.
E ora vi spiego il perché.

La scrittura in simboli, sebbene nata per i soggetti con una disabilità verbale, è in realtà usata in molti contesti, anche nella nostra vita quotidiana.
Sì, hai capito bene. Anche tu che stai leggendo questo articolo, ti trovi spesso ad utilizzare la scrittura in simboli .
Pensa per esempio al cuoricino che metti in fondo ad un messaggio, oppure al disegno che accompagna il testo di tuo figlio o i disegni che fai nei tuoi schemi quando studi.
Bene, questi segni grafici, questi disegni non sono altro che simboli e con questi simboli esprimi, comunichi qualcosa.
Il simbolo rappresenta quindi una parola o un concetto o anche un'intera frase. Giusto?
Vogliamo quindi parlare dei cartelli stradali? 
Sono tutti simboli con un significato ben preciso; sono simboli che si sostituiscono alle parole.
Ecco...come vedi conosci ed utilizzi i simboli già da molto tempo.


Cartelli segnalatori


Se la scrittura  in simboli è uno strumento alternativo per comunicare, perché allora parliamo di Comunicazione Alternativa Aumentativa (CAA)?

Si parla di comunicazione aumentativa perché la scrittura in simboli non si sostituisce al linguaggio ma vuole essere un modo, uno strumento alternativo e aumentativo, cioè che si vuole aggiungere agli strumenti che già si hanno e si usano.
La scrittura in simboli prevede la presenza sia della parola scritta che del suo simbolo grafico.
Ecco allora che la scrittura in simboli non si sostituisce agli altri metodi di comunicazione ma vuole essere uno strumento in più.
C'è da dire poi che questo strumento della scrittura in simboli può venire usato ad integrazione di una mancanza, di una disabilità, e per facilitare la comunicazione per quelle persone che presentano una carenza o l'assenza, temporanea o permanente, di comunicazione.


Real, il bassotto e zia Sergunta - Lombrellomatto


Solitamente la scrittura in simboli viene utilizzata con i bambini nello spettro autistico, come modo alternativo per comunicare, ma la mia idea, proposta e accettata dalla casa editrice veneta Lombrellomatto, è quella di usare e di proporre la scrittura in simboli anche in altri ambiti e settori, come per esempio nel campo educativo dell'insegnamento della lingua italiana per aiutare gli stranieri (bambini ma anche adulti) ad imparare la nostra lingua.
Sarete d'accordo con me nel dire che associare o affiancare le parole al loro simbolo è un buon metodo per imparare i vocaboli.
E' un metodo che utilizzavo anch'io ai tempi del Liceo quando studiavo tedesco.
Ed è un metodo che si può utilizzare anche nello studio quando per esempio si fanno i famosi schemi.

Un altro utilizzo della scrittura in simboli e dei libri in simboli è quello con i bambini in età prescolare, che grazie a questi libri possono avvicinarsi alla lettura in modo autonomo e sviluppare così un interesse non solo per la lettura ma anche per il gioco creativo intrinseco nelle storie stesse.


Real in simboli CAA


Perché scrivere un libro in simboli?

La risposta è semplice: per offrire ai lettori dei libri alternativi; per aggiungere alla grande varietà di libri già esistenti una categoria in più per riuscire a raggiungere quei lettori che non trovano, nell'attuale offerta, un libro adatto a loro.

Ora ti racconto del mio libro, di "Real, il bassotto e zia Sergunta".

I simboli utilizzati in Real sono i simboli Widgit, il sistema di simboli maggiormente utilizzato in tutto il mondo, che vanta un vocabolario in continua crescita con oltre 10.000 simboli, adattati a 17 lingue diverse.
I simboli non sono tutti rappresentati con una grafica "comprensibile".
Ci sono infatti i simboli "ovvi", quelli certi, chiari, che rappresentano chiaramente la relativa parola.
Ma ci sono anche simboli più complessi, come "in", "sopra, "sotto", "dietro" che si comprendono meglio se analizzati insieme.
E ci sono poi i simboli che non hanno un significato proprio e riguardano gli articoli, le preposizione e le congiunzioni.




La storia di Real e del bassotto è la storia di litigi, com'è normale che sia tra cane e gatto ma è anche una storia di accettazione dell'altro, di inclusione, di impegno per trovare un punto di incontro.
Abbiamo così zia Sergunta che accoglie in casa sua un cane, Puffo il bassotto, altezzoso e nobile, che, è certo, non potrà andare d'accordo con Real, il gattone tenero, tranquillo di casa Sergunta.
Eppure è così che dovranno andare le cose.
Real e Puffo sono diversi, sono due animali che per natura e carattere sono diversi l'uno dall'altro, che litigano e bisticciano....proprio come noi essere umani.
Ecco che entra in gioco la diversità, vista, ancora una volta, come unicità, perché è così che siamo: diversi e per questo unici e speciali.
Ma la diversità può portare a dei contrasti: anche questo è normale e naturale.
E dopo aver bisticciato e litigato, cosa si fa?
Ci sono diverse risposte e soluzioni ma quella che trovate in questo libro è la più "potente", se vogliamo anche la più difficile ma le cose difficili sono sempre quelle più entusiasmanti e belle.
Dopo aver litigato e fatto di tutto per sbarazzarsi l'uno dell'altro, Real e Puffo fanno un accordo e tentano la sana convivenza senza voler cambiare l'altro ma semplicemente accettandolo per quello che è e sforzandosi, con impegno, a trovare un modo per convivere.

"Real, il bassotto e zia Sergunta" (in simboli - CAA) è un'ottima storia di amicizia, una storia di divergenze, di litigi, di inclusione, di impegno e di accettazione dell'altro.

Real e Puffo vi aspettano nelle librerie e negli store online.

Lo trovi da:



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Autore: Ilaria Goffo
Illustratore: Julito Koba
Traduzione in simboli: Stefania Pessina
Editore: Lombrellomatto

Età: da 3 anni

Pagine: 30
Formato: 20 x 20 cm
Isbn:  9788832002232


Commenti

  1. Effettivamente, se ci riflettiamo, i simboli vengono usati spesso nella quotidianità. Usarli per aiutare l'apprendimento mi sembra un'idea utilissima.

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    1. I simboli possono essere usati per tanti motivi e in tanti ambiti, dall'apprendimento al gioco. L'importante è aprirsi all'idea che i simboli sono un modo alternativo per comunicare, che non si sostituisce ai metodi "classici" ma si integra.

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  2. Molto bello il tuo blog non lo conoscevo e come tutti i blog che mi insegnano cose nuove ho letto molto volentieri questo articolo, grazie davvero!

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    1. Grazie. Mi fa molto piacere tu sia arrivata sul mio blog e ci abbia letto volentieri. Riuscire ad arrivare a lettori nuovi è sempre molto bello.

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  3. sono ex - insegnante di inglese e trovo interessante il tuo libro sui simboli. Nelle classi tra studenti con dsa, dislessia, autismo e stranieri di orima generazione un alfabeto di simboli sarebbe l'ideale perché creano il contesto in disegno e il contesto permette l'apprendimento diretto e immediato nei bambini con bisogni speciali e con backgroud migratorio. Il libro non l'ho letto ma credo che sia importante per la didattica degli insegnanti. grazie ciao

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    1. Grazie Mariadoria per questa tua riflessione. Uno degli obiettivi di questo progetto, che vedrà presto l'uscita del secondo libro in simboli, è proprio quello di dare agli stranieri un libro, una storia e uno strumento in più per avvicinarsi ed apprendere l'italiano (ma potrebbe benissimo essere anche un'altra lingua).

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Complimenti per il tuo progetto inclusivo! Mi sembra un'idea fantastica quella di aver replicato un modello utilizzato solo in ambito "medico" in situazioni diverse, come quella dell'apprendimento di una lingua straniera.

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    1. Ti ringrazio, Teresa. Quando si parla di comunicazione, bisogna intenderla a 360° e in tutte le sue sfacettature, usi e metodi possibili e credo che la scrittura in simboli possa avere un uso non solo "medico" così come la lingua dei segni, la mimica e qualsiasi altra lingua, straniera e non.

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