Una famiglia è una famiglia...sempre!

Può un libro spiegare ad un bambino cosa sia una famiglia?

Qualche giorno fa sono andata a scuola a prendere mio figlio, proprio come faccio tutti i giorni.
Nell'attendere di vedere il mio cucciolo, passa un ragazzino che conosco, uno del paese che frequenta lo stesso parco giochi dove andiamo noi.
Il bambino mi dice: "Lo sai che adesso ho due case? Una per quando vado a stare da papà e un'altra per quando sto con mamma".

La risposta pronta e confezionata, un po' di circostanza, è stata: "Ah sì, bene" ma in realtà non sapevo proprio cosa dirgli.
Lui per fortuna era di passaggio (un passaggio veloce verso il bagno) ed io sono stata così salvata dalla classica "scena muta".

Ma la cosa mi ha fatto riflettere molto: la storia delle due case, e quindi la sua situazione famigliare, era molto chiara ma non potevo dire altrettanto del suo stato emotivo.
Non riuscivo a capire cosa provasse.

Mi sono allora soffermata a pensare alle molteplici situazioni famigliari che esistono oggigiorno: bambini adottati; figli che vivono con la madre e che non hanno mai conosciuto il padre; bambini che nascono con la valigia in mano e vivono tra il papà, la mamma e i nonni; bambini con due papà o con 2 mamme.

Ed infine ci sono le famiglie che molti definirebbero "normali", formate da mamma, papà e figli.

Nonostante siamo ormai nell'era del "tutto si può", l'era in cui si accetta tutto quello che in passato era tabù, parlare di famiglie "diverse" dal concetto classico che la maggior parte di noi ha in mente, sembra essere riservato ai soli adulti, come se fosse un argomento da evitare con i bambini.

E' proprio qui che nasce in me la confusione.
Nei libri per bambini si parla di tutto e di più: il lupo, le varie paure, come nascono i bambini, il bullismo, le emozioni, la fiducia in sé stessi...ma se tocchiamo l'argomento famiglie "diverse" in molti fuggono dietro alla scusa del "è troppo presto", quasi come se fosse un argomento che va affrontato più in là.

Eppure i bambini vengono adottati che hanno qualche mese di vita e non passa molto perché si accorgano che magari la loro pelle è più scura di quella dei genitori.
Oppure ci sono bambine che appena nate, vedono il loro papà andar via di casa e non farne più ritorno.
Ci sono poi bambini che vivono nella famiglia "classica" con mamma e papà ma a scuola si trovano con compagni che hanno due papà.
In uno dei precedenti post, "Un papà su misura", una bambina scopre, frequentando la scuola, che i suoi compagni hanno un papà e lei no.

Come ogni tema, non esiste l'età perfetta per parlarne.
Esiste semmai il modo giusto per farlo.

In questo libro ecco allora che si parla non di famiglie "diverse" ma di come i bambini vedono in modo del tutto normale la propria famiglia.

La cosa che mi ha colpito di più di questo libro è l'assenza di giudizio.
C'è una pura e semplice presentazione di com'è la società di oggi, in modo molto "delicato", con bellissimi disegni e concetti semplici.
Non essendoci giudizi, nemmeno il lettore è portato a giudicare ma "semplicemente" a prendere atto della realtà, che poi può essere condivisa o meno...ma questa è un'altra storia!

Da notare quindi l'espressione di ciascun bambino: la serenità, la felicità per quello che ha, nonostante la diversità.
Persino il primo bambino, che, inizialmente è triste perchè la sua famiglia è diversa dalle altre, alla fine capisce che la sua è una delle tante famiglie di oggi.

E allora vediamo meglio di cosa parla questo libro.

A scuola la maestra ha parlato di famiglie, chiedendo ai propri alunni, cosa rende speciale la loro famiglia.
Dei 13 alunni c'è però un bambino che non sa cosa rispondere in quanto la sua famiglia è diversa dalle altre.
Così sta ad ascoltare i suoi compagni che raccontano...

I genitori di una bambina si conoscono e si amano da sempre e si voglio bene come allora.
Nella famglia di un'altra alunna ci sono tanti figli, molti dei quali sono adottati e...

Siamo felici, tutti insieme!

Un bambino invece parla delle sue due mamme che amano cantare: lui si tappa un po' le orecchie ma alla fine tutti le ammirano.
Poi c'è il bambino con un sacco di nonni e un'altra alunna che parla di un bambino arrivato misteriosamente a casa sua.

Credo che la mia mamma
l'abbia ordinato online.

C'è poi la famiglia in cui tutti si assomigliano e un'altra bimba che vive una settimana con la mamma e un'altra con il papà.
E' il turno di una bambina che parla di somiglianze e di un altro bimbo che, parlando della mamma, la spinge...e lei è seduta su una sedia a rotelle.
E' il momento del bambino che vive con la nonna, che tutti credono sia la sua mamma, mentre per lui è il suo tutto: la nonna che gioca, la nonna che fa la spesa con il nipote e che al nipote legge le storie.

C'è poi l'esempio della cosiddetta famiglia "allargata" e quella di un altro alunno, che ha ben due papà...
uno alto e magro, l'altro basso e cicciottello.
Ma entrambi mi abbracciano forte forte.

Alla fine del libro si torna al primo bambino, quello che inizialmente non voleva parlare.
Così dopo i vari racconti dei suoi compagni gli viene in mente di quando un giorno una signora al parco chiede alla sua mamma adottiva quali fossero di questi i suoi figli "veri", al ché la mamma risponde:

Beh, sono tutti "veri".
Non ho nessun figlio immaginario. 

Esempio chiaro e lampante di come i genitori possono preparare i propri figli alla diversità, facendola diventare una delle tante normalità.

"Una famiglia è una famiglia...sempre!"
scritto da Sara O'Leary - illustrato da Qin Leng
collana: libri illustrati
36 pag. - Margherita Edizioni - 2016

Libri per bambini da leggere

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Commenti

  1. Ci sono tanti tipi di famiglia e questo libro può aiutare i bimbi a non sentirsi diversi dagli altri :)

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    1. Esatto, Stefania. Leggendo i libri per bambini ho scoperto che spesso ci trovi spunti di riflessione anche per gli adulti.

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  2. Sono pienamente d'accordo con te! Il modo giusto esiste, per parlare di queste cose, basta aver la pazienza di trovarlo! Trovo che dovrebbero leggerlo anche alcuni adulti questo libro...perché a volte per i bambini che di base sono senza pregiudizi è molto più facile accettare le diversità... i problemi nascono,secondo me , quando gli si inculca nella testa che c'è solo un tipo di famiglia, c'è solo un modo giusto di vivere e tutti devono essere e fare quello che vedono fare dagli altri per non dare nell'occhio..per essere "normali". quando in realtà bisognerebbe essere solamente liberi di essere felici senza danneggiare gli altri! ;-)

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    1. Credo che molti libri per bambini andrebbero consigliati anche agli adulti.
      I bambini sono delle tabule rase e crescono in base ai modelli e afli esempi di chi li circonda.
      Dobbiamo capire che non possiamo essere tutti uguali e che il bianco esiste grazie al suo opposto. Io dico sempre che non dobbiamo per forza accettare tutto. È giusto avere le proprie idee...ma sempre nel rispetto di quelle degli altri.

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  3. Trovo che i libri diano le chiavi giuste per comprendere situazioni di diverso tipo, compresa questa. Viva la lettura a partire già dai più piccini :)

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    1. Hai detto bene! Trovo che i libri per bambini siano molto istruttivi anche per gli adulti...lasciano sempre qualcosa, che sia un insegnamento, un'emozione o una semplice risata!

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  4. È vero a volte ci sono cose che non sai come spiegare e i libri sono di grande aiuto! Questo dev'essere davvero bello, grazie.

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    1. Ciao Diana, grazie a te per essere passata da qui. Concordo con te: trovo che nei libri per bambini si possano trovare dei validi spunti per spiegare certi argomenti...ma anche spunti di riflessione per noi adulti.

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  5. Utile per fa rcapire a grandi e a piccoli che la famiglia sempre tale è anche se diversa dalle altre come tipologia!

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    1. Hai ragione, Sissi...credo che l'intento dell'autrice sia proprio quello di rappresentare la realtà senza giudicare.

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  6. A volte non riesco proprio a capire perchè ci si ostini a far sentire per forza tutti "uguali"; in questo modo si ottiene il risultato invers. Invece ognuno dovrebbe essere fiero della sua "diversità" e apprezzarne l'unicità.
    Io penso, leggendo questo post, che effettivamente non ci sia una età "giusta" per parlare di un dato argomento (qualsiasi esso sia) ma di modi giusti affinché i messaggio sia ben compreso da chi lo deve ricevere, a prescindere dalla sua età.
    L'importante è non dare giudizi, non forzare un pensiero rispetto un altro, non interpretare i messaggi.

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    1. Grazie Consolata per questa tua riflessione.
      Credo ci sia troppa attenzione a "fare/dire/pensare" quello che fanno tutti e ad apparire come vuole la società. Ma la diversità non può non esistere. Altrimenti saremmo tutti dei robot...e per fortuna così non è!

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  7. Ciao, sono assolutamente d'accordo con il tuo punto di vista sulle tante normalità e l'importanza dell'assenza di giudizi nel libro. Non nascondo che ho proposto il libro alla mia piccola di 5 anni, per situazioni particolari di un paio delle sue amichette del cuore, le cui famiglia rientrano in due tra i tipi di famiglie lì considerate. In lei avevo riscontrato che, comunque, permane la perplessità nel sapere che le sue amichette non hanno una famiglia come la nostra. Sicuramente, visto che lei, a suo modo, era preoccupata del fatto che la sua amichetta potesse sentire la mancanza del papà, che vive lontano da loro, credo che vedere su un libro che anche in quel caso la famiglia esiste, le abbia fatto bene. La sua conclusione, anche se non ancora ...ferma, è stata che anche le sua amichette hanno una famiglia e quindi stanno bene. Merito indiscusso del libro è di aver sollecitato riflessioni e aver dato modo a lei di parlare di una sua "preoccupazione".

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