Una storia molto in ritardo - Terre di Mezzo Editore

Una storia molto in ritardo

L'attesa è spesso una questione seria e dura: attendere mamma che torni, attendere l'ora della ricreazione...

La questione è: come attendere? Un libro divertente ma profondo, che vi farà riflettere e cambierà il vostro modo di vedere l'attesa. 


L'attesa e saper attendere sono questioni serie e molto importanti che, devo dire, ho rivalutato e rivisto proprio grazie a questo libro.
Un libro nato per essere letto e sfogliato dai bambini ma che ha un messaggio così profondo che non posso che consigliarlo prima agli adulti che devono essere da esempio (positivo) per i propri figli.
Tra un po' vi spiegherò come usare questo libro nella scuola materna e nella scuola primaria ma anche a casa, dal dottore, quando ci si trova in macchina in coda in autostrada e in qualsiasi altra occasione in cui l'attesa potrebbe trasformarsi in un momento difficile da gestire.

Ma iniziamo dal libro...

In "Una storia molto in ritardo" di Marianna Coppo (Terre di Mezzo Editore) si parla di tempo, di qualcuno (o qualcosa) in ritardo, che si fa attendere, quindi si parla di attesa, di attesa attiva e di quella passiva.
Non si parla di tempo: il tempo è un concetto molto difficile e astratto per i bambini che spesso non riescono bene a quantificare e a diversificare i cinque minuti dalle 5 ore.

E allora, come si fa ad attendere?

C'è chi aspetta con le mani in mano e chi si dà da fare: attesa passiva o attiva. 

Tu da che parte stai?

Quanto è difficile attendere qualcosa che deve arrivare?
Attendere il momento che mamma venga a prenderci all'asilo, attendere l'ora della ricreazione per giocare con gli amici, attendere il proprio compleanno, attendere il proprio turno per salire sull'altalena...
L'attesa, si sa, è dura per tutti e per i bambini credo ancora di più.

Questo libro molto bello e particolare è la storia di un libro, di una pagina bianca che, se vogliamo, è la nostra giornata, la nostra vita, che sia fanciullesca o quella di un adulto.
E' la storia di tutti noi, grandi e piccini che spesso ci troviamo a che fare con l'attesa.

In "Una storia molto in ritardo" ci troviamo di fronte a chi incrocia le braccia e sta lì ad aspettare, concentrando attenzione, forze ed energie sull'attesa passiva: è l'attesa di chi aspetta e basta.
Dall'altra parte c'è chi, come il nostro piccolo coniglietto rosa con lo zaino sulle spalle, che riempie il tempo dell'attesa con la propria fantasia e così dal suo zainetto tira fuori i suoi colori ed inizia a disegnare, a giocare, a divertirsi, a fare altro mentre anche lui attende che arrivi la storia.

Una storia molto in ritardo Terre di Mezzo Editore

Il tempo passa per tutti i personaggi ma è il -"COME" che cambia.
La distinzione tra i due modi di attendere viene marcata dal libro stesso che, pagina dopo pagina, sottolinea la differenza tra chi aspetta passivamente e chi attivamente.
La pagina di destra è caratterizzata quindi solo dai quattro personaggi che non fanno altro che parlare del tempo, fischiettare e ricordarsi che stanno aspettando. Tutto qua. Anche la pagina è vuota così come il loro tempo: vuoto e piatto.

Una storia molto in ritardo Coppo

La pagina di sinistra invece è un continuo crescere di particolari, un coniglietto che, nell'attesa, riempie il suo tempo con la fantasia, con quello che probabilmente gli piace fare.
E così da una semplice piantina alla pagina successiva troviamo un pianta che cresce e poi, alla pagina dopo l'albero è ancora più grande e ci sono pure gli uccellini.

Ma cosa succede?

Succede che un elemento creato (l'uccellino) attira l'attenzione dei quattro amici che aspettano e risveglia in loro la curiosità, ingrediente importante che, assieme alla fantasia, è in grado di riempire qualsiasi momento fermo, qualsiasi momento di attesa.
Va a finire così che i quattro amici che prima attendevano passivamente l'arrivo della storia, capiscono che la storia la possono inventare loro, capiscono che è meglio darsi da fare piuttosto che stare ad aspettare.

Una storia molto in ritardo - Coppo

Si divertono, la creatività prende il sopravvento ed occupa entrambe le pagine.
Ora non c'è più la distinzione netta tra le due pagine così come tra i due mondi e quando arriva il postino a consegnare la tanto attesa storia, beh, il finale non può essere che un nuovo inizio!

Una storia molto in ritardo - Libro su attesa


Come possiamo allora utilizzare questo libro con i bambini?

Beh, la lettura è ovviamente d'obbligo, ma si sa, quella è scontata.
Si potrebbe poi fare un gioco di attesa, che poi rispecchia un momento reale della vita dei bambini, ossia quello dell'attesa dopo il pisolino fino al momento in cui arriveranno i genitori a prenderli.
I bambini, come i personaggi del libro, devono essere lasciati liberi di decidere da quale parte del libro vogliono stare.
Si potrebbe così dividere la classe in due: una parte con il nulla dove chi entra decide di fare come i quattro amici ossia attendere con le braccia incrociate e tutt'al più chiacchierare un po'.
L'altra parte della classe invece avrà a disposizione solo uno zainetto con all'interno qualche pennarello.
I bambini, lasciati liberi di scegliere, dovranno così organizzarsi e decidere come impiegare il loro tempo d'attesa.
Può essere un bell'esercizio che tornerà sicuramente comodo in tutte quelle occasioni in cui dovranno, a scuola così come nella vita, attendere.

Questa di Marianna Coppo, giovane autrice ed illustratrice di libri per bambini, è la storia di chi decide di creare qualcosa da sé senza aspettare che le cose succedano passivamente.
Nella vita, come dico sempre a mio figli, tutto (o tanto) è possibile ma bisogna volerlo ed impegnarsi per far sì che accada.
Oppure puoi decidere di stare seduto ad aspettare che le cose arrivino da solo...se mai arriveranno.





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