Niente da fare - un silent book di S. Borando | Minibombo

Niente da fare - Silvia Borando - Minibombo

Quando non c'è niente da fare, che si fa? Ecco un silent book firmato S. Borando Minibombo in cui niente è come sembra.

I silent book sono dei libri fantastici perché stimolano la nostra fantasia, perché possono essere utilizzati in svariati modi, contengono un'infinità di storie e livelli di lettura, possono essere proposti a lettori di tutte le età.

Vi farò un esempio di come può essere utilizzato sia alla scuola materna che alla scuola primaria.
Ma prima parliamo del libro e di lei, Silvia Borando.
Un'autrice e illustratrice che per la casa editrice Minibombo ha scritto un sacco di libri bellissimi che sono ormai diventati delle pietre miliari nella letteratura per la prima infanzia.
Ma se diciamo Silvia Borando dobbiamo dire Minibombo, la casa editrice nata nel 2013 con l'intento di creare libri ed albi illustrati per i più piccoli, che siano prima di tutto un gioco, chiari, semplici e divertenti.

E allora passiamo a parlare di "Niente da fare", un silent book di Silvia Borando.


"Niente da fare" è un silent book, ossia un libro senza parole, davvero fantastico.
Quando l'ho preso in mano ed ho iniziato a sfogliarlo, testimone lo è il librario che mi ha vista assorta, la mia fantasia ha iniziato a viaggiare nel mio mondo di parole.
Pagina dopo pagina già mi immaginavo il dialogo, il testo, la storia.

Niente da fare - silent book - Minibombo


Il libro è essenziale, presenta e si concentra cioè solo su due illustrazioni alla volta lasciando libera la pagina, così come la fantasia, di viaggiare dove il lettore preferisce: da una parte abbiamo il protagonista e le sue espressioni facciali che esprimono per bene il suo stato d'animo, suggeriscono perfettamente ciò che pensa....e da lì nasce la storia nella mente del lettore.
Dall'altra abbiamo un oggetto, un qualcosa di colorato ed è ciò che, assieme al personaggio, rappresenta la storia.

Perché Silvia Borando ha scelto di illustrare così pochi elementi?

 
Probabilmente l'autrice vuole dare al lettore una sorta di indizio per poter poi creare la propria storia, proprio come fanno solitamente i silent book: sono libri "silenziosi" ma che in realtà racchiudono in sé molte store.
Gli ingredienti per una buona lettura sono la fantasia, la creatività e una dose di divertimento.

Il piccolo lettore si trova così di fronte, ad ogni giro di pagina, ad una forma, un oggetto, un qualcosa di strano.
Anzi...una cosa che alla prima impressione è proprio quello che sembra, o quello che crediamo possa essere, per rivelarsi poi una cosa del tutto diversa.

Niente da fare - silent book - Borando


E' un gioco con le immagini, è un gioco con la natura, con quello che abbiamo attorno, un gioco con la realtà che si può proseguire poi anche una volta chiuso il libro.
E' uno stimolare la fantasia ad andare oltre a ciò che si vede, a ciò che sembra.

Le illustrazioni sembrano fatte con il carboncino, schizzi semplici proprio a sottolineare, secondo me, la semplicità della storia come a dire: "Io ti dò l'abc e tu ci costruisci la storia".
La mancanza di molti particolari stimola davvero la fantasia e porta il lettore da una parte a concentrarsi sulle poche illustrazioni e dall'altra lascia carta bianca e spazio al lettore di aggiungere particolari.
E' come se fosse una storia abbozzata con poche illustrazioni ma allo stesso tempo dà le informazioni necessarie per costruire la propria storia.
Ci sono elementi importanti ma non troppi.
C'è il gioco che incuriosisce ed attrae il lettore e che stimola la sua creatività.
Ci sono tutti gli elementi per rendere questo libro utile e da sfruttare in molti modi, e poi vi spiegherò come.

Eccovi allora la mia lettura di "Niente da fare"...

C'è un bambino triste che non ha niente da fare.
"Aver niente da fare è davvero noioso e sono molto annoiato."
"Ma...oh... cosa c'è là?"
[L'espressione del bambino passa dal triste allo stupito e successivamente alla felicità fatta persona quando il bambino riesce a salire sul sasso grigio.]
Ma che succede?
"Ma dai...guarda un po'!"
Quello che sembrava essere un sasso è in realtà il carapace di una tartaruga, ops, piuttosto arrabbiata!
E così, arrabbiato e indispettito, il bambino prosegue il suo cammino e...felicitàààààà!!
"Guarda! Un albero con i rami e le foglie che cadono!
Yuppiii...quasi quasi mi aggrappo al ramo! Dai che ci arrivo!"
E il bambino si attacca e penzola da un ramo proprio come una scimmietta.
Ma che succede?
Ohoh...quel ramo non è un vero ramo ma sono le corna di alce, che arrabbiata si volta verso il bambino.


Niente da fare silent book libro creatività 
Niente da fare libro creatività Minibombo


Una volta capita la logica di questo libro, sarà divertente per il piccolo lettore proseguire in questo gioco in cui ciò che appare non è mai ciò che sembra.
Spontaneamente e in automatico il piccolo lettore vorrà proseguire nel creare la sua storia tentando di scoprire ciò che sta dietro a quelle illustrazioni colorate.
E se alla fine penserai di aver capito il "trucco" del libro, beh, Silvia Borando vi stupirà con un finale da scoprire nel quarto di copertina, proprio dietro, sul retro del libro.

Come utilizzare questo albo illustrato nella scuola materna e nella scuola primaria?


Se siete arrivati fin qui curiosi di sapere come usare questo libro a scuola con i bambini, beh, sono certa che in realtà, con quanto già letto e con le immagini dei libri che vi ho presentato, avrete già un sacco di idee.
A differenza di quello che molti adulti credono riguardo ai libri senza parole (appunto i silent book come questo) non avere una storia scritta non è una difficoltà ma è una libertà e una possibilità che l'autore vi regala.

Niente da fare libro creatività Minibombo Borando

Niente da fare silent book Minibombo Borando


Il libro si presta senza ombra di dubbio alla lettura ai bambini della scuola materna che, successivamente, possono essere intrattenuti e stimolati a proseguire la storia facendo in modo che il bambino incontri poi altri oggetti, altre forme, altre cose e, i compagni dovranno indovinare di quale animale o casa si tratta.
Lo stesso gioco di fantasia può essere proposto alla scuola primaria aggiungendo per esempio il compito di scrivere la propria storia, la propria versione di lettura di questo albo e il proseguo, magari con qualche nuovo e semplice disegno.


Lasciate i bambini liberi di leggere la storia come preferiscono.

Spronateli ad inventare diverse storie, a cambiare versione e magari anche a proseguire il gioco inventando una nuova storia, sul loro quaderno o su un libricino creato ad hoc, da riempire, come avevamo fatto noi durante un laboratorio, con sole illustrazioni: un vero silent book con disegni di altri indizi per poi giocare con i compagni a "Non è mai ciò che sembra!".

Se vi va, fatemi sapere tra i commenti cosa ne pensate dei silent book, se questo silent vi è piaciuto e se ne avete uno che preferite tra tutti.
E Voi?




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